PriZaTv

Ultimi Omicidi in Italia - Delittiimperfetti.com

Notizie dall'Italia - ansa.it

Notizie dal Mondo - ansa.it

Voglioscendere - Il Blog di Marco Travaglio

Antonio Di Pietro - Il Blog

Dal Medioriente - effedieffe.com

venerdì 9 maggio 2008

La prova di forza

Articolo di Naoki Tomasini tratto dal sito Peacereporter.net del 9 Maggio 2008.


www.peacereporter.net

Nota: Posto questo articolo di Naoki Tomasini in quanto al momento è quello che si rifà in maniera più corretta e credibile agli ultimi accadimenti libanesi, al contrario di altra merce scritta da giornalisti pseudo-tali per giornali che sembrano avere come unico scopo l'ormai imposta e morbosa propaganda.

Si definisce cartello in economia quell'accordo sul livello dei prezzi, che stipulato da più produttori su un determinato bene o servizio porta a gravi e profondi vizi della libera concorrenza che inevitabilmente si ripercuotono negativamente sul mercato. Non peraltro infatti questo metodo distorsivo della libera concorrenza è in quasi tutti i casi vietato da leggi antitrust nazionali ed internazionali.
In Italia da troppo tempo a questa parte si sta assistendo alla formazione di un unico grande cartello dell'informazione che si raggiungerà probabilmente quando anche gli ultimi giornalisti di "specie protetta" saranno fatti estinguere.

PrimoZanni

Le milizie dell'opposizione controllano Beirut, chiusa la Tv di Hariri. Almeno 10 le vittime

Dopo una notte di pesante guerriglia in diversi quartieri di Beirut, ora la situazione pare leggermente più calma, anche se ancora si sentono degli spari e si segnalano scontri. Il bilancio provvisiorio della notte è di almeno 10 morti e una trentina di feriti. Al momento si sa che le milizie vicine all'opposizione controllano il 90 percento della parte occidentale di Beirut, da dove questa mattina diverse famiglie sono fuggite, approfittando della relativa calma.

Il principale teatro degli scontri nella notte e questa mattina è stata la zona di Ras el Nabeh, dove miliziani di Hezbollah e Amal si sono scontrati con quelli del Mustaqbal, mentre elementi delle forze libanesi sparavano dai tetti con i cecchini, che pare abbiano causato il ferimento di sette civili.
Questa mattina miliziani di Hezbollah hanno assaltato le sedi dei media del partito di Saad Hariri, della maggioranza al governo, costringendo la televisione e il quotidiano al Mustaqbal a chiudere. Ora le sedi sono state posto sotto la protezione dell'esercito. Anche il leader del partito socialista progressista, il druso Walid Jumblatt contro cui Nasrallah si è violentemente schierato ieri, ha consegnato i suoi uffici in città alle forze armate. Lo stesso è accaduto con le abitazioni dei due leader della maggioranza, la casa di Hariri nella zona di Qartam è stata colpita da un razzo rpg, mentre quella di Jumblatt è stata circondata da uomini di Amal, il partito sciita alleato di Hezbollah che negli scontri di questi giorni ha recitato un ruolo da protagonista, esponendosi anche più delle milizie di Nasrallah. Jumblatt è stato scortato al sicuro, lontano dall'abitazione, dalle forze armate libanesi. Consegnati all'esercito anche i palazzi delle istituzioni nella zona occidentale di Khalda, mentre il palazzo del governo è ancora circondato dalle milizie dell'opposizione. Poco fa i miliziani di Hariri hanno deposto le armi anche nell'ultimo distretto di Beirut che controllavano, Tareek al Jadeedi, e al loro posto si è schierato l'esercito.

Mentre ancora si sentono spari nel quartiere occidentale di Hamra, la zona commerciale della città, giungono notizie di altri miliziani della maggioranza che si arrendono. Poco fa hanno consegnato le armi i miliziani di Hariri e Jumblatt nella cona di Bchamoun, e la televisione di Hezbollah annuncia che si è arreso anche un ufficiale delle milizie del druso, che avrebbe invitato i suoi uomini ad arrendersi, accusando Jumblatt di averli venduti. Nella battaglia delle ultime ore colpisce il relativo disimpegno delle Forze Libanesi, le milizie maronite di Samir Geagea, che sono rimaste praticamente inattive, come se attendessero sviluppi ulteriori (come l'intervento di forze straniere o dell'Unifil) o come se avessero deciso di abbandonare le milizie, ormai sconfitte di Hariri. Poco fa l'ambasciatore saudita in Libano ha persino consigliato al premier Fouad Siniora di rassegnare le dimissioni. Sono in corso colloqui telefonici tra il presidente del parlamento Nabih Berri, di Amal ed esponenti della maggioranza, che però non avrebbero per ora portato risultati.

Ieri durante il suo discorso, inaspettatamente violento e minaccioso rispetto al suo registro abituale, Nasrallah aveva accusato la maggioranza di aver dichiarato guerra all'opposizione. Si riferiva alla decisione di smantellare la rete di telecomuinicazioni del gruppo, un provvedimento che indebolirebbe sensibilimente le loro capacità militari. Nasrallah ha proposto alla maggioranza di abbandonare la tendopoli delle opposizioni che da un anno e mezzo occupa il centro di Beirut, in cambio della possibilità di mantenere la rete di telecomuinicazioni, ma Hariri ha deciso di passare la patata bollente nelle mani di Michel Suleiman, capo dell'esercito libanese e principale canditato alla poltrona presidenziale. Secondo il generale Michel Aoun, alleato delle opposizioni, per questa scelta Hariri sarebbe responsabilie della devastazione delle ultime 24 ore in città. Hariri viene accusato di essere uno strumento nelle mani degli interessi stranieri in Libano: sauditi, israeliani, statunitensi e francesi. “Il sostegno internazionale al governo è inutile -diceva ieri Aoun- quel che conta è chi può combattere”. Anche Nasrallah nel discorso di ieri aveva spiegato che quella in corso non è una guerra civile o confessionale tra sciiti e sunniti, ma “la guerra tra una resistenza patriottica da un lato e un piano americano dall'altro”. “Noi non siamo deboli -diceva- mentre il goveno ha paura di fallire nel suo piano”. I fatti sul terreno per ora gli danno ragione, ma ancora una volta Beirut si trova ad essere un teatro di guerra, una situazione che non può essere una vittoria per nessuno.

Nessun commento:

Powered By Blogger