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mercoledì 28 maggio 2008

Scandalo rifiuti, raffica di arresti

Articolo di Gianluca Mancuso tratto dal DNews del 28 Maggio 2008. Pag.20

www.dnews.eu


L’inchiesta In manette 25 persone, indagato il prefetto Pansa. Domiciliari anche per l’ex vice di Bertolaso.

In manette l’ad della Fibe, l’azienda che ha costruito l’inceneritore di Acerra. I pm: le ecoballe finivano nelle discariche anziché essere bruciate.

Le intercettazioni Di Gennaro al capo della Protezione civile: «discariche da truccare o non ne usciamo più»

Napoli
«Queste sono cose che devono restare fra di noi, internamente... all’esterno dobbiamo fare apparire tutto diversamente». A parlare è Marta Di Gennaro, responsabile del settore sanitario della Protezione civile. All’altro capo del telefono c’è Michele Greco, ex dipendente della Protezione civile e dirigente della Regione Campania.

Le ecoballe

Oggetto della conversazione è la
gestione dei rifiuti inCampania (dal 2006 ad oggi) e, in particolare, lo smaltimento - illecito - delle “ecoballe”mediante - scrive il gip Rosanna Saraceno del tribunale di Napoli - “lacerazione delle filmature plastiche e successiva pressione sulle balle esercitata con passaggi ripetuti di camion e trattori sui piazzali degli impianti, al fine di fare apparire il rifiuto come formalmente autorizzato per la discarica interessata”. Le cose che dovevano “restare tra di noi” riguardano la “disinvolta metodologia” - mutuata dalle ecomafie e in barba alle ordinanze del presidente del Consiglio dei ministri adottata dagli ex vertici delCommissariato per l’emergenza rifiuti, dalle ditte Fibe e Fisia(del GruppoImpregilo) edai responsabili degli impianti di Cdrper smaltire i rifiuti in Campania. “Non rompete le ecoballe sulla stabilizzata” raccomandala Di Gennaro al telefono conGuido Bertolaso, capo della Protezionecivile e attuale sottosegretariocon delega ai Rifiuti.
La “polvere magica”

Più avanti il direttore generale del ministero dell’Am bien te, Gianfranco Mascazzini, è al telefono con la Di Gennaro e raccomanda di “utilizzare la polvere magica per correggere le cose”. Che significa - scrivono i pm - “trattare i rifiuti aggiungendo polvere di cemento per renderli inodori”. Più espliciti altri passaggi. Nel primo la Di Gennaro parla a Bertolaso di “discariche da truccare” altrimenti - dice - “non ne usciamo più”; nel secondo, invece, sempre la Di Gennaro parla di un “compromesso da raggiungere per il trattamento” (“dobbiamo mettere la schifezza all’inizio”).

Lo scontro col ministero

Poi il capitolo scontro col ministero sulla gestione emergenza (Bertolaso-Di Gennaro): «Tu fai tutto quello che può essere utile, che può servire... io ho un obiettivo preciso: sputtanare i tecnici del ministero dell’Ambiente». E ancora, la sfuriata, sempre coi tecnici, sulla discarica di Macchia Soprana: «Non me ne frega un c... e non la faremo mai probabilmente... mentre invece a me miserveValle dellaMasseriasabato prossimo quando chiudiamo Villaricca». Infine, l’ama ro capitolo dimissioni: «Ho già mollato l’incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria assoluta da parte dello Stato... E quindi... io non guardo in faccia a nessuno».

I numeri dell’inchiesta

Sono i passaggi caldi dell’ordi - nanza che ha provocato un terremoto nel Commissariato per l’emergenza rifiuti: 25 arresti domiciliari emessi su richiesta dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo - il pool della maxinchiesta che vede sotto processo, tra gli altri, il governatore Bassolino - con le accuse di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato a partire dal 2006. Un’ordinanza di custodia cautelare di 640 pagine nella quale figura indagato il prefetto di Napolied excommissario per l’emergenza rifiuti, Alessandro Pansa, mentre Bertolaso, che figura in numerose intercettazioni, non figura tra gli indagati. Ai domiciliari, invece, oltre ai dirigenti della Protezione civile (Di Gennaro e Greco), ben cinque responsabili degli impianti di Cdr (oltre a Massimo Cortese, responsabile degli impianti della Campania) e i vertici della Fibe e della Fisia (dall’ad Massimo Malvagna al responsabile di gestione Sergio Asprone). Tutti indagati che, scrive ancora il gip, “hanno disinvoltamente realizzato le illecite condotte in un gioco di squadra”. Il campo è quello de ll ’emergenza rifiuti e di un territorio nel quale - scrive l’Oms - i tumori sono in aumentodel 9-12 per cento e le malformazioni all’84percento.

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